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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 19/5/2011 - Gli storici lodigiani di “Air crash Po” cercano testimoni sul caso Chambers


Gli storici lodigiani di “Air crash Po” cercano testimoni sul caso Chambers

 

Si schiantò con il suo cacciabombardiere contro un’abitazione, al poligono. Il capitano Chambers, pilota americano, perse la vita nella missione dell’1 gennaio 1945. Il gruppo di ricercatori “Air crash Po” ha ricostruito la sua vicenda consultando la documentazione proveniente dai National archives and records administration di College park, nel Maryland. Ora però gli studiosi cercano testimoni oculari o anziani che abbiano sentito parlare di questa vicenda, ma anche di altre che hanno avuto come palcoscenico il Lodigiano. La prima è quella del maggio 1942, quando un aereo inglese precipitò nei pressi di Cavenago. Il gruppo, composto da Daniele Pallai, Stefano Daniele Merli, Luca Merli, Diego Vezzoli, Matteo Annoni, Agostino Alberti, Marco Danelli e Massimo Borelli, è impegnato, inoltre, a far luce anche sul p 47 americano individuato nei pressi di Tavazzano il 5 settembre 1944 e sul p 47 americano caduto a Mezzana Casati il 22 gennaio 1945. Vorrebbero ricostruire, inoltre, gli eventi legati all’aereo che cadde il 12 marzo 1945 e all’aereo tedesco che precipitò nei pressi di Lodi, o Pantigliate il primo dicembre 1944.L’Air crash Po, specializzato anche nel recupero di relitti, da diverso tempo, impegna il proprio tempo libero alla ricostruzione storica della guerra aerea nel Lodigiano. «In questo caso - spiega Pallai, ricercatore di Graffignana - abbiamo ricostruito, dalla prospettiva aeronautica, l’ultima missione del pilota americano Chambers che l’1 gennaio ‘45 trovò la morte in viale Milano, in prossimità del poligono di tiro. Secondo quanto abbiamo ricostruito, alle 10.30 di quel giorno, decollarono dall’aeroporto di Pisa San Giusto sei cacciabombardieri republic P-47 Thunderbolts. Obiettivo della missione, guidata dal giovane Chambers, era il ponte ferroviario di Palazzolo sull’Oglio. I potenti Thunderbolts. Alle 11.10 si trovarono sulla pianura Padana e da una quota di 1500 piedi, effettuarono l’attacco. Nessuna bomba però colpì il ponte. Vennero allora effettuati mitragliamenti a bassa quota su diversi bersagli: 7 autocarri civili e un autobus furono mitragliati e rivendicati come danneggiati nei sobborghi di Lodi. Nel corso del mitragliamento, l’aereo del capitan Chambers, sembra in seguito ad una virata per collimare nel suo mirino un autocarro, urtò un cavo elettrico che gli fece perdere il controllo. Il pilota si schiantò contro un edificio e perse la vita. In mancanza del corpo l’aviatore venne dato per disperso. Alla fine della guerra però, il padre, Boyd Chamber senior, chiese notizie del figlio al 12esimo tactical air command e scoprì che il “captain” venne sepolto a Lodi, nel cimitero Maggiore, il 3 gennaio, nella fossa numero 5, nel campo adibito alla sepoltura dei soldati tedeschi. Al suo fianco, nella fossa 4 giaceva Josef Kuber, soldato tedesco di 24 anni deceduto in seguito alle ferite riportate durante il mitragliamento aereo alla stazione ferroviaria di Lodi il 30 dicembre 1944». Il giovane capitano era di famiglia altolocata: suo padre faceva parte dello staff sportivo del Cincinnaty University. Il trofeo di tennis di Cincinnaty per onorare il capitano aviatore vide come trofeo la coppa Chambers per diversi anni. Il pilota fu riesumato e il 10 agosto del ‘45 consegnato alle autorità militari alleate. «Ci rivolgiamo - dice Pallai - a quanti siano stati testimoni oculari di questa vicenda o ne abbiano sentito parlare, per recuperare eventuali resti di questa e altre vicende. Per contattarci: pallaidaniele@libero.it, desaix@cheapnet.it, tel. 340/9019914».Cristina Vercellone

 


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